Vita di un fifone che colpisce ancora

  • Doozo yoroshiku!

Ho pensato di scrivere qualche curiosità sul vocalist della band, Motoo Fujiwara, non tanto per il gossip, quanto per la simpatia che provoca :3

Motoo, oltre ad essere il leader della band, è lo scrittore dei testi, suona la chitarra e si occupa spesso delle cover degli album. I suoi disegni spuntano un po’ ovunque nelle custodie dei dischi, si veda la copertina di “The Living Dead” e “Yggdrasil”.

Comincia a suonare il piano a 5 anni e già allora si diverte a comporre la propria musica.  La prima volta che suona insieme al gruppo col nome “Bump of Chicken “ è in occasione del festival scolastico delle medie (!) in cui lui e il batterista Masu Hideo fanno una cover di “Twist and Shout” dei Beatles.

Il nome “Bump of Chicken” ha un’origine buffa: Motoo voleva che la band si chiamasse “I fifoni colpiscono ancora” (in inglese Cowards strike back), forse per ripicca verso quelli che non credevano in loro e in risposta alle aspre critiche (spesso la gente rinfacciava a Motoo di non avere una bella voce), ma ha sbagliato la traduzione in inglese! Bump, effettivamente,  significa “colpo” e chicken può essere sinonimo di codardo, fifone…ma Bump of Chicken letteralmente significa “Il colpo del pollo“!!

Dopo essere uscito dalle scuole medie si iscrive al liceo, ma lo abbandona dopo il secondo anno perché non si trova a suo agio. Comincia così a passare da un part-time job all’altro, ad esempio lavorando come cameriere nelle case da thè. Per non essere di peso alla famiglia a soli 16 anni va a vivere da solo, pagandosi l’affitto di un piccolo appartamento con i soldi che riesce a guadagnare.
è in questo periodo che compone Glass no Blues, che vi ricordo ricomparirà nell’album “Present from You” ben 12 anni dopo con il titolo “Glass no Blues (28 years ‘round)”. La canzone col tempo sembra aver acquistato la maturità raggiunta dallo stesso Motoo, nonostante le modifiche siano apportate solo al ritmo e all’interpretazione: il testo non viene modificato, così come la musica.

In ogni caso, questa canzone ha un significato molto importante  e personale per Motoo, perché segna quel periodo della sua vita in cui tutto sembra sfuggirgli dalle mani: succedeva ad esempio che quando non riusciva a pagare l’affitto si ritrovasse a dormire all’aperto e a suonare per strada. Prima che uscisse il primo album, “Flame Vein”, lavora anche come compositore per il musical “The Runnin Girl”.
La prima volta che ha tenuto una chitarra in mano, non sapendo come usarla, l’ha appoggiata a terra e l’ha suonata come un’arpa tradizionale giapponese.

Quando Motoo parla di sè è sempre molto discreto. Dice che gli piace fare il bucato, odia le folle e non gli piace molto uscire, specialmente in Estate.
Già quando era alle elementari litigava spesso coi compagni e finiva nei guai per le sue opinioni, che difendeva a spada tratta nonostante il carattere tranquillo.

Non porta gli occhiali, eccetto per guardare la tv o giocare ai videogiochi. Dice di averli comprati perché la gente gli diceva che era meglio per lui, ma ha sempre preferito non indossarli, perchè “vedere le cose chiaramente fa un po’ paura”. (Non preoccuparti, Motoo. Ho sempre pensato la stessa cosa…)

Gli piacciono il pudding, il gelato, i sandwich alla fragola (?! Li può trovare solo lui) e le cose dolci in generale, mentre evita le cose troppo speziate e piccanti. Non c’è niente che odia davvero, però.

Uno dei suoi strumenti musicali preferiti è…l’armonica!

Ama alla follia la famiglia dei felini, in particolare gatti e leoni (e direi che si era capito…).

Ha vissuto con un gatto nero di nome Black Sugar (zucchero nero, o zucchero di canna, per intenderci), (…che carino), a cui ha dedicato non solo la copertina di un album, “LAMP”, ma diverse canzoni. Quando poco tempo fa il gatto l’ha lasciato, Motoo gli ha detto addio scrivendo la canzone R.I.P., contenuta nell’omonimo singolo. La figura del gatto nero o del gatto in generale è ricorrente nella maggior parte delle sue canzoni, basti pensare a K, Dandelion e Glass no Blues .

Un’altra “figura” ricorrente nella sua musica è lo spazio e i suoi pianeti, in particolare Giove  (Jupiter). Ovviamente lo spazio, gli uccelli-stella, gli astronauti e i lunghi viaggi che canta, che siano a bordo di una navicella o di un treno spaziale, sono tutte metafore della vita. Questa viene vista come un lungo percorso difficile ma bellissimo. Sebbene le canzoni siano spesso tristi, non sono mai pessimiste, anzi! Persino la morte o l’allontanamento vengono descritti come parte del percorso utili alla formazione di una persona. E tutto diventa un rinascere, ancora e ancora, nel rispetto di sè stessi e del prossimo, senza dimenticare ciò che è stato, ma con la grinta di vivere un futuro radioso. Per questo le canzoni di Motoo hanno uno schema ben preciso, che in giapponese si chiama”ki-shou-ten-ketsu“, vale a dire inizio, svolgimento, twist e finale. Lo si può vedere molto bene in K e Laugh Maker. Le musiche dei Bump infatti sono molto più simili a fiabe che a canzoni, e per questo motivo possono risultare troppo lunghe e addirittura fastidiose a chi è abituato alla classica canzone strofa – ritornello – strofa – ritornello x 124.

I dischi sembrerebbero concept album, ma questa è una mia opinione, non è stato scritto ufficialmente da nessuna parte. Di sicuro è evidente il filo conduttore, che può essere lo spazio in Orbital Period e Cosmonaut, ma anche il tempo.

Tornando a parlare del nostro taciturno vocalist…

Ho letto che non si sente soddisfatto finchè in un’intervista non riesce a dire almeno una perla di saggezza.

Da piccolo ha avuto un complesso dopo un commento del padre, che gli aveva fatto notare di avere un modo strano e cattivo di guardare la gente. In seguito ha avuto la conferma da altri suoi compagni, che dicevano che il suo sguardo sembrava come disprezzare chi aveva davanti. Questo è il motivo per cui tiene da sempre la frangia così lunga.
Motoo ha due sorelle più grandi a cui è molto legato, e adorava il nonno che lo portava a catturare insetti da piccolo. (Nota: In Giappone i bambini giocano spesso a catturare gli insetti coi retini, per poi liberarli tutti insieme alla fine della giornata. Dallo stesso gioco è nata la passione per gli insetti del creatore dei Pokèmon!). Nasce da queste giornate nel verde la passione di Motoo per la Natura, presente insieme ad altri temi nelle sue canzoni.

In un’intervista racconta con un po’ di imbarazzo che non si è mai perdonato di aver perso il portafoglio per non essersi accorto del buco nella tasca dei jeans.

Non ha una carta di credito e per questo il suo manager lo definisce “un primitivo”.
Io non me ne intendo, ma gli strumenti che usa sono: Gibson les Paul 1960 Special Single Cutaway, Gibson J-45, Fender Stratocaster, Sonic Stratocaster, Sonic les Paul Special, MATCHLESS DC-30, Bad Cat, etc. (ma pure nella marca della chitarra c’è un gatto?? Sarà questo il criterio con cui sceglie le cose…?)

Il primo a chiamarlo Fuji-kun è stato Masu.

Ha fatto parte della squadra di calcio giovanile della FC Sakura (la città dove è nato). Portava il numero 42 perché nessuno voleva averlo (4 suona come “morte” in giapponese, e 2 come “persona”) e questa è l’ennesima conferma che  Motoo è tutto tranne che superstizioso (ma l’avevamo già capito dalla massa di gatti neri che mette ovunque…)

Prima e dopo un concerto vuole stare a tutti i costi 1-2 ore nella vasca. “Perché sono egoista e credo di essere dimagrito”. Questa è la sua risposta a riguardo.

Gli piacciono molto i cappotti da marinaio.

Non sopporta invece le caramelle appiccicose tradizionali che vendono durante I festival. Ogni volta però ne compra una per festeggiare e finisce per sentirsi male.

Non tutti sanno che ha scritto un commento nel quarto volume di un fumetto della Ai Yazawa (Cortili del Cuore,Paradise Kiss, Nana…), “Tenshi Janai”.

Ha fatto più di 280.000 punti giocando col Tetris del telefonino… Ci teneva a farlo sapere.
Quando aveva 18 anni era letteralmente innamorato di Rei Ayanami dell’anime Evangelion! Non potendola sposare, dice, le ha dedicato la canzone “Arue” (dalle sue iniziali R.A.).
Sua mamma lo chiama “Movaira”; ha cominciato a chiamarlo così da quando lui le ha chiesto aiuto per trovare materiale per il pezzo “Gungnir”. A dir la verità non ho ancora capito il nesso.

Alle medie non si è mai vergognato di cantare, soprattutto per dare il via ai cori sul pullman durante le gite. Grazie a questo si è guadagnato il titolo di “ragazzo che canta sempre”.

Il suo colore preferito è il blu scuro.

Gli piacciono molto i videogiochi di ruolo (ah, allora Tales of the Abyss l’ha giocato di sicuro…Karma è troppo perfetta per esser scritta da uno che conosce solo a grandi linee il gioco), e ha firmato il tema principale di Tales of the Abyss, “Karma“, curando anche diversi pezzi della colonna sonora.

La mia ricerca sui fatti di Motoo finisce qui.

Spero che l’intervento vi sia piaciuto!

motoo

~ di Innocent su luglio 24, 2011.

Una Risposta to “Vita di un fifone che colpisce ancora”

  1. che articolo bellissimo! è esattamente il tipo di recensione che piace leggere a me, niente gossip ma curiosità, cose carine (il buco nei pantaloni…………..) e immagini azzeccatissime! hai tradotto alla perfezione in uno stile personale, non solo le notizie, ma anche la sensibilità di Motoo..fantasica, haru

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